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CCNL Ortofrutticoli e agrumari: proseguono in plenaria le trattative

Negoziato aperto tra le Parti sociali, 60 mila gli addetti interessati dal confronto

Sono iniziate le trattative di rinnovo del CCNL scaduto il 31 dicembre 2023 ed applicato a 60mila addetti del settore ortofrutticolo ed agrumario. Invero, a seguito della presentazione della piattaforma unitaria l’11 gennaio scorso e degli ultimi incontri in sede tecnica del 15 febbraio e del 4 marzo, i sindacati di categoria Flai Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno presentato all’associazione imprenditoriale di settore Fruitimprese la piattaforma rivendicativa unitaria.
Le principali richieste sono: orario di lavoro; maggiorazioni per lavoro straordinario, notturno e supplementare festivo; lavori disagiati; indennità di disponibilità sulla flessibilità, permessi retribuiti per assistenza figli fino ai 14 anni ed anziani oltre i 65 anni, inclusi gli affini, aggiuntivi alle 66 ore già previste dal contratto; calcolo maggiorazione straordinario anche sull’indennità sostitutiva del 34,45%; calcolo del TFR sull’intera paga, comprensiva dell’indennità sostitutiva del 34,45%; pagamento del rateo della 14° alle lavoratrici in maternità; scatti di anzianità per i lavoratori stagionali; appalti, con la richiesta di parte sindacale di prevedere l’obbligatorietà dell’applicazione del Ccnl anche per le aziende appaltatrici.
Condividendo, le Parti sociali, la necessità di accelerare la trattativa per rinnovare in tempi brevi il CCNL, il confronto in sede tecnica è previsto il 24 aprile ed il 14 maggio.

CdM: le misure previste dal nuovo D.L. sulle agevolazioni fiscali

Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 26 marzo 2024, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali (Presidenza del consiglio dei ministri, comunicato 26 marzo 2024, n. 75).

Le nuove disposizioni approvate dal Governo sono volte alla tutela della finanza pubblica nel settore delle agevolazioni fiscali in materia edilizia e di efficienza energetica.

In particolare, il nuovo decreto-legge prevede:

  • l’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni;

  • al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, l’esclusione dell’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024;

  • al fine di garantire un’adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto, l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili. Previsto, inoltre, un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale;

  • al fine di evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario, la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi  in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a euro 10.000, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza;

  • l’introduzione di misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE, riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette.

Settore agricolo: promozione e sviluppo dell’imprenditoria giovanile

Pubblicata sulla G.U. del 26 marzo 2024 la legge che contiene interventi per favorire l’insediamento e la permanenza dei giovani e il ricambio generazionale nel settore agricolo (Legge 15 marzo 2024, n. 36).

Entrerà in vigore il prossimo 10 aprile la legge in oggetto volta alla promozione e al sostegno dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo e al rilancio del sistema produttivo agricolo.

 

Per la realizzazione di tali finalità, il provvedimento legislativo contiene disposizioni che riguardano il lavoro e anche altre di natura fiscale.

 

Sono definiti «impresa giovanile agricola» o «giovane imprenditore agricolo» le imprese, in qualsiasi forma costituite, che esercitano esclusivamente attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile, quando ricorra una delle seguenti condizioni:

 

a) il titolare sia un imprenditore agricolo di età superiore a 18 e inferiore a 41 anni compiuti;

b) nel caso di società di persone e di società cooperative, comprese le cooperative di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. n. 228/2001, almeno la metà dei soci sia costituita da imprenditori agricoli di età superiore a 18 e inferiore a 41 anni compiuti;

c) nel caso di società di capitali, almeno la metà del capitale sociale sia sottoscritta da imprenditori agricoli di età superiore a 18 e inferiore a 41 anni compiuti e gli organi di amministrazione siano composti, per almeno la metà, dai medesimi soggetti.

 

L’articolo 3 istituisce un fondo per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore agricolo le cui risorse sono destinate, tra l’altro, all’acquisto di terreni e strutture necessari per l’avvio dell’attività imprenditoriale agricola e all’acquisto di beni strumentali, con priorità per quelli destinati ad accrescere l’efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione

 

Entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge dovrà essere costituito un Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile nell’agricoltura (ONILGA), tra le cui competenze vi è la raccolta ed elaborazione dei dati relativi alle effettive possibilità di occupazione dei giovani nel settore agricolo e, in genere, nel territorio rurale, e l’analisi della normativa riguardante il lavoro giovanile e della sua evoluzione.

 

Sul fronte fiscale, viene previsto un regime fiscale agevolato consistente nel pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell’imposta regionale sulle attività produttive, determinata applicando l’aliquota del 12,5% alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta. Per accedere al suddetto regime l’articolo 4, comma 2 della legge prevede la sussistenza di alcuni requisiti, tra cui quello di non aver esercitato nei 3 anni precedenti altra attività d’impresa agricola.

 

Viene riconosciuto un credito d’imposta per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione attinenti alla gestione dell’azienda agricola in favore dei soggetti che hanno iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2021 (articolo 6).

 

Nell’ambito delle misure per favorire la permanenza dei giovani nel settore agricolo e il ricambio generazionale, sono altresì stabilite agevolazioni fiscali per l’ampliamento delle superfici coltivate per i giovani imprenditori agricoli aventi la qualifica di coltivatore diretto o di imprenditore agricolo professionale e iscritti alla relativa gestione previdenziale che acquistino o permutino terreni agricoli e loro pertinenze: l’imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale sono versate nella misura del 60% di quelle, ordinarie o ridotte, previste dalla legislazione vigente (articolo 7).